L’informazione aziendale: il bilancio sociale, un confronto tra profit e non profit
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 L’informazione aziendale: il bilancio sociale, un confronto tra profit e non profit: Parte II

1. Il bilancio d’esercizio e il bllancio sociale nell’impresa profit

 

Una qualsiasi impresa che opera sul mercato ha come  obiettivo la realizzazione di un profitto attraverso la sua attività, sia essa la produzione di beni o la prestazione di servizi. Tale obiettivo non è la ragion d’essere dell’impresa che è rappresentata dal soddisfacimento di tutti gli interessi coinvolti, ma è mezzo attraverso cui essa viene perseguita La realizzazione di quest’obiettivo è affidata al complesso insieme di relazioni tra l’azienda ed il sistema in cui essa è organicamente inserita.

Il bilancio d’esercizio ha la funzione di esprimere il risultato di queste relazioni, attraverso la considerazione delle operazioni di gestione esterna, quelle cioè che si svolgono attraverso lo scambio sul mercato. A valle del bilancio d’esercizio, la contabilità ordinaria deve esprimere nel modo più chiaro e trasparente possibile l’andamento della gestione per poter permettere una rappresentazione veritiera  e corretta dell’utile di competenza del periodo amministrativo ed il capitale netto di funzionamento ad esso collegato. Il bilancio d’esercizio tende a fornire un contenuto minimale informativo oggettivo e non va assolutamente dimenticato che l’essenza di questo documento è  costituita dalla misurazione dell’utile di bilancio come incremento del patrimonio netto.

Il bilancio d’esercizio, sintesi della rendicontazione economica di ogni azienda, si compone di cifre per rappresentare i valori e di parole per spiegarne il significato; a loro volta cifre e parole consentono di rendicontare sull’andamento dei fatti di gestione

per comunicare ciò che principalmente interessa agli stakeholders economici interessati al risultato in senso economico, patrimoniale e finanziario che, per effetto della gestione dei fatti e delle attività aziendali, si è venuto a creare.

Il    bilancio d’esercizio è dunque, tipicamente, un insieme di valori determinati o determinabili sul mercato e facenti riferimento a quanto l’azienda rende ai suoi proprietari. I portatori di capitale di rischio, se non vedono soddisfatte nel lungo periodo le esigenze di equilibrio economico aziendale oggettivo e soggettivo e se non ricevono un’attraente remunerazione del rischio corso4, tendono a ritirarsi dall’impresa e quest’ultima prima o poi assumerà una natura differente o chiuderà.

La rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria, attraverso gli schemi di bilancio, è il fulcro dell’informazione resa disponibile e richiesta dagli interlocutori.

A seguito delle affermazioni sul valore e sul peso del bilancio d’esercizio all’interno del sistema informativo e della comunicazione in un’impresa, è facile comprendere il ruolo secondario e strumentale affidato invece al bilancio sociale, nelle imprese profit. Un bilancio sociale centrato sulle condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti ha contenuti informativi interessanti per i lavoratori dell’impresa e per le associazioni sindacali che li rappresentano; un documento rivolto all’ambiente ecologico e ai consumatori è rilevante per associazioni ambientaliste, autorità preposte al controllo delle emissioni inquinanti, associazioni dei consumatori. Nella maggior parte dei casi, un bilancio sociale in un’impresa profit interessa esclusivamente determinate categorie di persone, normalmente esterne all’organizzazione o al finanziamento dell’impresa, che non sono membri del soggetto d’istituto; anche se gli elementi esposti influiscono, o possono influire direttamente sulla rischiosità dell’impresa e quindi sul suo valore. Questa condizione spiega  la strumentalità del bilancio sociale rispetto al bilancio d’esercizio, sottolinea la sua non indispensabilità, sancisce l’“ulteriorità” delle sue informazioni. I dati sociali sono comunicati, normalmente, in modo separato e autonomo rispetto a quanto avviene nel bilancio civilistico ed acquistano maggiore importanza a seconda delle dimensioni aziendali, delle esigenze macroeconomiche, delle pressioni delle organizzazioni sindacali, del valore dello stakeholder ambientale, delle richieste di associazioni di consumatori, ambientali, ecologiche, dell’importanza datagli dagli stessi manager dell’impresa; il bilancio sociale del mondo profit, anche se con il passare degli anni sta acquistando sempre più interesse, non è atto a soddisfare le esigenze informative di coloro che decidono dell’andamento impresa e dei finanziatori, in quanto esso non rappresenta direttamente il fine istituzionale di un’impresa profit: la creazione di ricchezza.

 

2. Gli obiettivi del bilancio sociale nel mondo profit

 

L’analisi delle diverse motivazioni per cui sono redatti i bilanci sociali presenta ovviamente i limiti di realismo tipici di ogni classificazione e il riconoscimento che normalmente uno scopo esplicito è accompagnato anche dal conseguimento di risultati in altre direzioni. Fino a qualche decennio fa l’unico ruolo dell’azienda era quello di fornire beni e servizi impiegando al meglio il capitale degli azionisti e dei finanziatori; oggi il sistema economico è diventato molto più esigente. Lo scopo generale di un’impresa non profit è quello di guadagnare legittimazione, consenso e di creare una determinata immagine dell’impresa5. Considerando specifici obiettivi, a cui mirano le aziende con scopo di lucro nell’eventuale decisione di offrire agli stakeholders un bilancio sociale, il primo scopo da menzionare è quello delle pubbliche relazioni: esso porta l’impresa all’attuazione di pratiche informative sociali per cercare di migliorare o di creare una certa immagine presso il pubblico. L’informazione in questi casi, può essere incompleta, non significativa e inattendibile e pertanto assai scarso può essere l’interesse degli interlocutori più avveduti. Un ulteriore risultato ottenibile con lo strumentn in esame è quello strategico, in base al quale l’azienda cerca di instaurare un rapporto di dialogo e di comunicazione con tutti i suoi interlocutori. Si individuano quindi le categorie di soggetti che hanno una forte influenza sull’organizzazione, dopodiché si trasmettono, ad ognuno di essi, informazioni mirate e riguardanti strettamente le relazioni con l’impresa. Il bilancio sociale, redatto per scopi strategici, non tende ad abbracciare l’attività sociale dell’impresa nella sua globalità, ma cerca di evidenziare quei risultati che riguardano gli interlocutori più influenti. Indubbiamente questi tipi di documenti presentano caratteristiche importanti, ma va ricordato che devono essere completi e credibili, altrimenti si rischia di compromettere il rapporto con i potenti stakeholders con cui l’azienda si confronta. Inoltre i bilanci sociali spesso sorgono allo scopo di difendere l’impresa dagli attacchi e dalle accuse di gruppi di pressione organizzati, come ad esempio le associazioni ecologiche o dei consumatori. Si tratta di una forma di difesa documentata, imperniata sulla presentazione delle attività dell’azienda a rischio di mercato in favore dell’ambiente in cui opera.

È  degna di nota la scelta di alcune imprese di pubblicare informazioni sui loro risultati anche sociali per prevenire eventuali interventi diretti del governo nella loro sfera d’azione. Altra finalità potrebbe essere quella della valutazione della ricchezza prodotta e distribuita attraverso le esternalità positive prodotte; questo scopo del bilancio sociale è strettamente collegato a quel tipo di documento che contiene il calcolo del valore aggiunto e della sua distribuzione. Soprattutto in quei paesi dove il sindacato è libero6, il miglioramento delle relazioni industriali diviene un rilevante fine del bilancio sociale. Tale documento è in grado di migliorare queste relazioni a condizione che i dati in esso contenuto siano chiari, completi e credibili, che gli atteggiamenti delle controparti siano effettivamente influenzati dai dati e soprattutto che ci sia alla base un ampio processo di convergenza politica. Infine un progetto molto ambizioso di bilancio sociale prevede quale scopo la valutazione complessiva del contributo quantitativo dell’impresa. Quelle pochissime imprese profit che hanno tentato di elaborare un documento del genere intendevano arrivare ad un completo bilancio socio-economico. Si tratta di integrare il contenuto del bilancio d’esercizio con tutte le valutazioni dei costi-benefici e delle attività-passività sociali che possono scaturire dalla considerazione di ciò che non si manifesta sul mercato. Questo approccio è particolarmente adatto ad una rappresentazione oggettiva della realtà sociale aziendale che tende ad abbracciare l’impatto complessivo sulla società civile. Ma considerando il forse eccessivo impegno necessario per un bilancio sociale del genere non compatibile con gli effettivi scopi istituzionali di un’impresa, la strumentalità sinora affermata del bilancio sociale rispetto al bilancio d’esercizio nelle imprese profit, la frequente redazione di due documenti separati e distinti, un bilancio sociale del tipo appena descritto è forse più adatto ad un’azienda il cui scopo è direttamente legato o corrispondente a questioni sociali.  D’altronde, sempre più spesso investitori istituzionali scelgono per statuto o vocazione, l’itervento in aziende che abbiano una vocazione sociale, e il bilancio sociale, diventa un importante strumento di raccolta del capitale. La vocazione sociale, per un ‘impresa, non è vocazione alla carità spirituale, ma strumento di produzione del valore, e il  bilancio sociale, diventa un idoneo strumento di misurazione di tale valore. La stessa Basilea 3 consente alle banche, alcune blande deroghe ai miopi e spesso irrazionali parametri di concessione del credito quando l’impresa è in grado di presentare dei parametri idonei di rappresentazione di valore prodotto sul territorio, ammettendo implicitamente, che la produzione di valore sociale diminuice i profilidi rischio e aumenta l’affidabilità dell’impresa, specialmente laddova l’imprenditore sia in grado di rappresentare consapevolmente tali aspetti.

 

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