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Artigiano, quanto guadagni? (Dopo avere pagato INPS Artigiani e tasse)
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Inps … ma quanto mi costi… Quanto guadagnerei senza le tasse. (E l’Inps commercianti)

In questo nuovo vademecum, proponiamo il calcolo del netto dopo il prelievo fiscale e i contributi previdenziali INPS commercianti.

Spesso abbiamo ripetuto, che in Italia si può fare impresa, e che non sarebbe giusto imputare i propri insuccessi al sistema fiscale, perchè nello stesso sistema fiscale, altre imprese, guadagnano e diventano grandi. E, purtuttavia, questo è un sistema ormai degenere, dove il fisco, non è applicato sull’utile reale, ma su una grandezza congetturata: una besta chiamata UTILE FISCALE, dove alcuni costi non vengono riconosciuti come tali, e arrivano ad essere considerate parte del reddito i ripianamenti delle perdite.

Ovviamente, esistono altre forme di agevolazione che possono essere di volta in volta valutate, in special modo per i contribuenti minimi, quelli cioè che abbiano un fatturato non superiore a 30’000 euro, e rispettino ulteriori condzioni che saranno successivamente spiegate, in un prossimo articolo, dopo avere fornito un vademecum dei calcoli delle imposte anche per gli artigiani.

 

1Con Inps aliqote fino a 28.000

2Con Inps aliqote fino a 74.000

3Con Inps aliqote oltre a 74.000

Ciò che fa più paura resta non sapere quanto alla fine sarò tassato, a tal fine, continuo la mia opera di divulgazione, invitando chiunque a fare proprie queste tabelle, a condividerle; come si vede, sono appostamente stampate senza i riferimenti dello studio, perchè l’obiettivo non è fare pubblicità, ma produrre  conoscenza.

Il contribuente si domanda: ma se guadagno 100, quanto devo pagare di tasse? e Quanto di INPS? e se da 100, passo a 130? Il risultato è che spesso i potenziali imprenditori lasciano l’Italia per paesi con un sistema fiscale più serio.

A dire il vero, come già detto altrove, nel Blog del Libero Pensiero esiste un ulteriore complicazione, di cui è necessario tenere conto per il calcolo del cosiddetto, quam debeatur, ossia dell’importo che si deve pagare. Mentre un lavoratore dipendente paga le proprie imposte, mese per mese, l’imprenditore, per il primo anno solare (cioè fino al primo 31/12) non paga nulla. A Giugno o Luglio dovrà pagare l’intero importo a debito sia per le tasse, sia per l’INPS (il saldo), e un ulteriore somma (il primo acconto), pari a circa il 40% del saldo. Al 30 Novembre pagherò un ulteriore secondo acconto, pari al 60% del saldo. Analogamente per gli esercizi successivi, portando però in detrazione dal saldo, quanto già pagato a titolo di acconto. Il risultato è che nel secondo anno di attività avrò la sensazione di pagare le tasse due volte, e se il reddito supera i 90.000 euro, pagherò, in quell’anno addirittua più di quallo che ho complessivamente guadagnato. In pratica, è possibile che in quell’anno non guadagni nemmeno il necessario per pagare le tasse. Temo che questo purtroppo non contribuisca a creare nel paese una corretta collaborazione e fiducia  tra fisco e contribuenti.

Autorizzo , senza riserve la riproduzione delle tabelle.

Lo Studio Arrighi, resta ovvviamente a disposizione, non solo dei propri clienti, per qualsiasi chiarimento.

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