Sospensione dei termini
Sospensione dei versamenti contributivi
18 Maggio 2020
Commercialista in linea – La APP
13 Maggio 2020

Il decreto rilancio, un decreto  iniquo e fortemente penalizzante per molte categorie professionali, contiene però i seguenti aiuti alle famiglie e alle imprese.

Attenzione: trattandosi di un D.L. il parlamento dovrà convertirlo in legge per cui potrebbe ancora fare (SPERIAMO!!!)  delle modifiche.

Contributo a fondo perduto Decreto Rilancio

Per poter accedere a tale contributo vi sono le seguenti condizioni:

– per i lavoratori autonomi (purchè non iscritti a una cassa professionale o alla gestione separata dell’inps) e per le imprese:

– compensi/ricavi inferiori NON superiori a 5 milioni di euro;

– attività non è cessata al 31/03/2020;

– fiscalmente esistente nell’Aprile 2019

– fatturato aprile 2020 in calo di 1/3 rispetto quello di aprile 2019;

– il contributo sarà così corrisposto: 20% per fatturato/corrispettivi minore di €400.000; 15% per fatturato/corrispettivi tra €400.000 ed € 1.000.000; 10% per fatturato/corrispettivi tra 1.000.000 e €5 milioni.

È molto probabile che in sede di conversione del D. L. vi siano modifiche di questo articolo.

Per potere effettuare la domanda occorre l’approvazione di un successivo decreto attuativo.rap

Rafforzamento patrimoniale imprese con fatturato oltre 5 milioni di euro -Decreto Rilancio Per le imprese con un fatturato compreso fra i 5 ed i 50 milioni di euro che hanno subito un calo del fatturato del 33% sono previsti interventi di defiscalizzazione degli aumenti di capitale e di sostegno finanziario effettuati entro il 31 dicembre 2020. In particolare, è prevista una detrazione del 20% dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche (deduzione del 20% per le società) in caso di aumento di capitale a pagamento, con un limite massimo del beneficio fissato a 2 milioni di euro. Viene inoltre riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% delle perdite superiori al 10% del patrimonio netto fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale (con un tetto massimo di 800.000 euro).

Per le imprese con fatturato oltre i 10 milioni di euro di fatturato sono previste agevolazioni particolari, per le quali si invita a contattare lo studio.

Agevolazione per gli affitti di immobili o di azienda Decreto Rilancio Alle imprese con ricavi inferiori ai 5 milioni di euro spetta un credito d’imposta pari al 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, leasing o concessione di immobili ad uso non abitativo. Per le strutture alberghiere il credito d’imposta spetta a prescindere dal volume di affari registrato. Il credito d’imposta è parametrato all’importo versato a marzo, aprile e maggio a condizione che i locatari abbiano subito un calo di almeno il 50% del fatturato nel mese di riferimento 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno prima
Riduzione bollette elettriche Decreto Rilancio Per i mesi di aprile, maggio e giugno 2020, l’Autorità che regola le reti energetiche deve ridurre, per utenze diverse da quelle di usi domestici, in bolletta le voci come “trasporto e gestione del contatore” e oneri generali di sistema”.
Rifinanziamento fondi  Decreto Rilancio Vengono rifinanziati:

– i fondi garantiti da SACE; – fondo per le PMI;

fondo Gasparrini per la sospensione del mutuo prima casa per dipendenti e lavoratori autonomi.

I fondi stanziati restano comunque esigui rispetto agli importi da garantire.

Cancellazione  Saldo 2019 e I acconto 2020 Irap Decreto Rilancio Non è dovuto il versamento del saldo dell’imposta regionale sulle attività produttive relativa al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019, fermo restando il versamento dell’acconto dovuto per il medesimo periodo di imposta. Non è altresì dovuto il versamento della prima rata dell’acconto dell’imposta regionale sulle attività produttive relativa al periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, nella misura prevista.

Non è ancora del tutto certo se il primo acconto 2020 dovrà o meno essere versato al momento del computo del saldo, nel 2021.

Cassa Integrazione Decreto Rilancio Le prestazioni dei sussidi di disoccupazione ordinari (NASPI) e per Co.Co.Co. (DISCOLL) che finiscono nel periodo compreso tra il primo marzo 2020 e il 30 aprile 2020, sono prorogate per ulteriori due mesi, a condizione che il percettore non sia beneficiario delle indennità dei 600 euro e in questo DL. L’Importo per ogni mensilità aggiuntiva è pari a importo ultima mensilità della prestazione originaria
Compensazione orizzontale Decreto Rilancio A decorrere dall’anno 2020, il limite per la compensazione orizzontale (Tra codici diversi e tributi diversi dello stesso F24)  è elevato da 700 mila a 1 milione di euro.
Sismabonus, econbonus e ristrutturazioni Decreto Rilancio Credito di imposta  fino al 110% riservato ai lavori di efficientamento sulle ABITAZIONI PRINCIPALI (concetto giuridico diverso dalla prima casa previsto nelle bozze)  e per un aumento del livello energetico fino a B. Tali credi di imposta potranno essere ceduti al fornitore o agli istituti finanziari.
Credito d’imposta per ambienti di lavoro Decreto Rilancio Pari all’ 80% delle spese per investimenti, per un massimo di €80.000, sostenute nel 2020 in relazione agli investimenti necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie
Plastic Tax e Sugar Tax Decreto Rilancio Rinviate a gennaio 2021 la Plastic Tax e la Sugar Tax prevista nella Finanziaria per l’anno 2020.
Smart&Start Italia: Decreto Rilancio Norme volte a rafforzare il sostegno pubblico alla nascita e allo sviluppo delle start-up innovative.
600 euro per il mese di Aprile Decreto Rilancio L’indennizzo previsto a marzo per una platea di quasi 5 milioni di persone viene erogato anche per il mese di aprile (sembrerebbe a prescindere dall’effettivo mantenimento dei requisiti di legge): tutti gli esercenti attività produttive con esclusione degli iscritti agli ordini (gestiti dalle rispettive casse), siano essi co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli. Lo riceveranno anche coloro che hanno presentato domanda in un momento successivo: gli stagionali diversi dal settore turismo, i lavoratori occasionali e quelli intermittenti.
1000 euro mese di Maggio Decreto Rilancio Viene riconosciuta ai liberi professionisti titolari di partita Iva, non in pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Viene riconosciuta anche ai Co.Co.Co che hanno cessato il rapporto di lavoro all’entrata in vigore del decreto.
Voucher Baby sitter Decreto Rilancio Il voucher Baby sitter sale da 600 a 1.200 euro (in quanto usufruibile su 2 mesi) e può essere utilizzato anche per l’iscrizione ai centri estivi, potenziati a loro volta con il rifinanziamento del Fondo per le politiche della famiglia, da 150 milioni di euro. Per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, con uno stanziamento di circa 680 milioni, il bonus aumenta da 1.000 a 2.000 euro (in quanto usufruibile su 2 mesi).
Smart working Fino alla cessazione dello stato di emergenza da COVID-19, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dal lavoro o che non vi sia genitore non lavoratore, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali.
Sospensione dei licenziamenti Decreto Rilancio si estende a cinque mesi il periodo per il quale sono vietati i licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e quelli collettivi e sono sospese le procedure in corso.
Disapplicazione dell’art. 28-ter DPR 602/1973 (art. 156) Decreto Rilancio Possono essere eseguiti i rimborsi fiscali a tutti i contribuenti senza subire il pignoramento da parte del Riscossore di tali crediti, per debiti iscritti a ruolo (es art. 156 D.p.r. n. 602/1973).

In buona sostanza se una impresa richiede un rimborso all’Agenzia delle Entrate, quest’ultima non dovrà più segnalare al Riscossore l’eventuale esposizione a ruolo, al fine di non concedere la somma richiesta ma per compensarla con i debiti a ruolo.

Il decreto rilancio è un  decreto scritto da persone senza le minime competenze necessarie per garantire un po’ di equità al sistema, probabilmente con elementi id incostituzionalità, quantomeno nella parte in cui privilegiano categorie di un certo tipo o di un altro a seconda del fatto che i beneficiari siano iscritti a una cassa previdenza o a un altra, come nel caso dell’articolo 25 con il quale l’Agenzia delle Entrate (e non l’Inps) darà il contributo a fondo perduto solo a chi non è iscritto alle casse professionali.

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Vedi anche:  il nostro articolo sulla Sospensione dei Contributi

Clicca qui, per scaricare il decreto

Link utili: Governo.it

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