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Coronavirus e Economia della sanità.
La vita ha un valore inestimabile, e non esiste valore superiore. Ma le attuali scelte di gestione dell’emergenza Corona Virus e quanto ci suggerisce l’Economia della sanità, non sembrano andare affatto d’accordo.

Imporre una quarantena è certamente eticamente e giuridicamente legittimo. Il diritto alla salute, è un principio imprescindibile e indisponibile dell’uomo. E sulla base di questo assunto, è, certamente, legittimo imporre limitazioni alla libertà, perché tali limitazioni hanno il preciso compito di salvare le vite umane.

 

Altra faccenda è capire se una azione di questo tipo, sia atta o meno a salvare vite umane.
Nell’immediato non sembrano esservi dubbi e un approccio umanistico vuole che si scelga sempre di salvare chi è in pericolo. Nelle scorse ore sono arrivate varie denunce a numerosi cittadini che non hanno rispettato le recenti misure del decreto firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

 

Si tratta però di capire, quanto un approccio di questo tipo sia utile e sostenibile.
Bloccare un paese, così come è stato fatto in Italia, significa una perdita del Pil tra il 3 e il 7 per cento. Conseguentemente una riduzione in misura percentualmente ancora più alta, delle entrate fiscali, a causa per esempio, della progressività fiscale.

 

Nel medio termine, l’impatto sulle spese sanitarie, sarà devastante.
Lo stato si troverà davanti a due ipotesi, quella della privatizzazione e quella dei tagli a pioggia. Entrambe avranno conseguenze devastanti. Se è vero che il medico prova a salvare tutti, il politico che determina un taglio dei posti letto, che allunga i tempi necessari per ottenere una diagnosi tumorale oppure che rende più rigidi i parametri per essere operati, sceglie quante persone dovranno essere salvate e quante condannate a morte.

 

E poiché non ci saranno risorse a sufficienza per tutti, il bilancio dei morti sarà molto peggiore di quello che avrebbe causato un libero decorso del corona virus, con molte meno precauzioni, ,a senza devastare il sistema economico.
I morti di tumore, di infarto e di molte altre consuetudinarie malattie non avranno lo stesso eco di quelli, tutti concentrati insieme, determinati dal Covid 19 , ma saranno sulla coscienza di una classe politica più incapace che mediocre.

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